Holter cardiaco è il nome con cui viene comunemente chiamato l’elettrocardiogramma dinamico  Un esame non invasivo eseguito impiegando un piccolo registratore che, grazie a elettrodi applicati sul torace del paziente, monitora in maniera continuativa l’attività elettrica del cuore e consente di valutare la regolarità del ritmo e la presenza di aritmie cardiache, alterazioni della frequenza cardiaca, per escludere o confermare patologie coronariche.

A cosa serve l’Holter cardiaco?
L’Holter cardiaco è un tipo di elettrocardiogramma che viene eseguito in presenza di sospette aritmie discontinue, che compaiono cioè in maniera irregolare e per questo non vengono registrate da un classico ECG a riposo né da un elettrocardiogramma sotto sforzo. La sua particolarità è quella di essere effettuato con l’utilizzo di un elettrocardiografo portatile, che monitora l’attività del cuore per almeno 24 ore consecutive.

In particolare, questo esame è indicato per:

  • il rilevamento di aritmie cardiache (da quelle ipocinetiche, in cui la frequenza del battito è inferiore alla media, alle tachiaritmie, in cui è superiore alla media che, generalmente, è compresa tra i 60 e 100 battiti al minuto);
  • lo studio di alterazioni discontinue del ritmo cardiaco;
  • la diagnosi di cardiopatie ischemiche (specialmente nei casi in cui si manifestano in maniera silente, cioè non accompagnate da una sintomatologia importante come il classico dolore anginoso);
  • l’approfondimento di disturbi come cardiopalmo, dolore al torace, vertigini;
  • il controllo del funzionamento di dispositivi impiantati come il pacemaker;
  • il monitoraggio di parametri cardiaci che possono essere alterati dall’utilizzo di antibiotici o farmaci neurologici.
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